
Come guardiamo la nostra vita di ogni giorno?
Il nostro pensiero crea la nostra realtà, il modo in cui la guardiamo, la realizza.
E non si tratta solo di avere uno sguardo positivo, che fa sempre bene, ma non è solo guardare: molte volte incontro persone che sono così identificate con la malattia del loro animale da aspettarne i sintomi, come un ospite indesiderato ma ormai indispensabile, al punto che non riescono a cogliere ogni minimo miglioramento. Mentre invece sarebbe così importante celebrarlo.
Ma accade a tutti noi.
A volte siamo così concentrati sulla malattia senza renderci conto che tutta l’energia va proprio lì, rinforzandola, e tutto quello che viene fatto per fare stare bene il proprio peloso, diventa frustrazione, perché nulla sembra funzionare e ogni cura diventa accanimento.
Come fare? Non è facile, certo. Lo so bene. L’ho fatto anch’io. L’ho provato anch’io. Ma loro, i nostri Animali, in questo sono Maestri. Lo insegno ogni giorno, e ogni giorno lo sperimento con i miei animali e con quelli che ho la fortuna di incontrare.
Quando cercavo ogni modo per togliere il dolore alla mia compagna di vita a quattrozampe, Amali, senza avere grossi risultati, o non vederne i miglioramenti, il suo “male” era diventato un chiodo fisso per me, e solo quando lei mi ha detto che la mia paura del suo dolore le creava ancora più dolore, ho compreso.
Ho smesso di guardare al suo male, al suo problema e mi sono concentrata a vivere ogni momento attimo per attimo, e ho guardato il mondo con i suoi occhi. Anche in questi giorni in cui il suo dolore è ancora presente e forte, anche oggi che il suo fisico si è ammalato, e lei mi sta insegnando che ogni cosa ha un senso anche quando ci sembra incomprensibile. Anche quando ci sembra assurdo. Mi sta di nuovo insegnando a guardare alla sua guarigione, qualunque forma abbia, ed essere grata perché ogni giorno è un dono. Ho pensato alla guarigione e questo ha cambiato il modo di starle accanto. Non è andato via il dolore, ma ora so che la mia energia è cambiata e questo la aiuta.
Loro non pensano alla malattia e la vivono con grande dignità, ogni attimo con grande intensità, attimo per attimo. Loro sentono ogni nostra emozione e non giudicano mai le nostre lacrime, o la nostra disperazione, la paura che abbiamo della loro sofferenza e le scelte sbagliate che magari questo porta a fare.
Ho chiesto aiuto a REIKI e alle mie guide per avere il giusto distacco. Per supportarla affidandomi all’universo alla sua saggezza. Alla saggezza di Amali, essere immenso, che mi ha chiesto di fidarmi di lei e di me stessa.
Cambiamo lo sguardo, e guardiamo il mondo attraverso i loro occhi profondi e saggi che ci insegnano a staccarci dalla malattia e visualizzare la guarigione. Ci insegnano a essere grati.
Guardiamo il mondo con i loro occhi…
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